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Aborti spontanei

Märta Cullhed Engblom

ByMärta Cullhed Engblom

Ostetrica e doula

Gli aborti spontanei purtroppo non si possono prevenire. Una percentuale pari al 15-20% di tutte le gravidanze sfociano in un aborto spontaneo. Il primo segnale di solito consiste in un sanguinamento simile ad una mestruazione. Nella fase precoce della gravidanza i sanguinamenti possono essere comuni e non per forza significano che qualcosa non vada come previsto. In caso di sanguinamento dovuto ad aborto spontaneo potresti continuare a sanguinare fino a che l’utero non ha espulso tutto il materiale fetale.

Si tratta spesso di un'emorragia più abbondante di una mestruazione regolare e possono inoltre esserci dei grumi di sangue, i cosiddetti coaguli, nonché delle parti di tessuti. Questa emorragia potrebbe essere o meno associata a un forte dolore simile a quello mestruale. In questo caso è necessario contattare l’ambulatorio di gravidanza o il ginecologo di fiducia per un controllo. Se si dovesse trattare di un aborto spontaneo nella prima fase della gravidanza purtroppo non esiste rimedio né per fermarlo, né per prevenirlo. Molto spesso il corpo provvede autonomamente all’espulsione del materiale fetale senza il bisogno di dover ricorrere a raschiamento.

Se tuttavia oltre all’emorragia dovessi avvertire dei forti dolori nella parte bassa o da un lato dell’addome, oppure se dovessi sanguinare e sentire che le tue condizioni generali sono peggiorate, è necessario richiedere assistenza medica d’urgenza. Un'emorragia accompagnata da dolori provenienti da un lato dell’addome potrebbe stare ad indicare una gravidanza extrauterina o cosiddetta “ectopica” (l’ovulo non si è annidato nell’utero ma al suo esterno, nella maggioranza dei casi la sede prescelta è una delle tube). Questa condizione può evolversi velocemente diventando a rischio di vita se non trattata, essendo che la tuba potrebbe rompersi e dare luogo ad un’emorragia consistente nello stomaco.

“Missed abortion”, ovvero un cosiddetto aborto mancato, significa che l’aborto è ritardato e che il corpo impiegherà del tempo, a volte svariate settimane, prima di espellere il feto. Questa condizione viene scoperta quando la donna inizia a sanguinare, oppure in sede di un esame ecografico. Spesso i sintomi di gravidanza rimangono intatti nonostante il fatto che il feto non sia più in vita.

Molte donne colpite da un aborto spontaneo tendono a colpevolizzarsi. E’ importante ricordare che non è possibile causare un aborto attraverso lo stress, l'allenamento fisico o sollevando pesi. Inoltre non è possibile causare un aborto spontaneo prendendo un volo aereo. Quello che puoi fare mentre aspetti un bambino è cercare di prenderti cura di te nel miglior modo possibile: mangiare cibi nutrienti ed alternare diversi cibi tra loro, fare movimento fisico, riposarti quando sei stanca, evitare di fumare, bere alcolici o fare uso di droghe. L'assunzione di integratori con acido folico può avere un effetto protettivo essendo che questa sostanza riduce il rischio di malformazioni nell’embrione. Fai attenzione con i medicinali e consulta la tua ostetricia o il tuo medico di fiducia se hai bisogno di prendere un farmaco. Più di questo non puoi fare, a parte confidare nel tuo corpo e sperare che farà quello che serve.

Se il sanguinamento sfocia in un aborto spontaneo la causa più ricorrente è una qualche anomalia del feto e ciò porta il corpo ad espellerlo per poter ricominciare da capo. Un aborto spontaneo può anche essere indotto da un’infezione o da una patologia di base che aumenta il rischio per perdere il bambino. Nella maggioranza dei casi il corpo provvede da sé ad espellere il feto, ma in alcuni casi è necessario effettuare una cosiddetta raschiatura per assicurarsi che l’utero è completamente svuotato. L’emorragia che segue un aborto spontaneo di regola diminuisce gradualmente fino a scomparire del tutto. Se hai febbre, se riscontri che il sanguinamento o la perdita vaginale marrone sprigiona un cattivo odore o aumenta di volume, oppure se avverti un dolore nella parte inferiore dell’addome, potrebbe indicare che hai un’infezione pregressa nell’utero. In questo caso hai bisogno di cure mediche d’urgenza. L’infezione viene trattata con antibiotici.

Dopo un aborto spontaneo dovrai evitare di fare il bagno in vasca, in laghi/in mare o in piscina finché sanguini. E’ inoltre preferibile non fare uso di assorbenti interni e di utilizzare il profilattico durante i rapporti. Finché fuoriesce sangue significa che il tuo utero sta attraversando una fase di cicatrizzazione e che è quindi presente un maggior rischio di infezione.

Un aborto spontaneo non compromette le tue possibilità di rimanere incinta di nuovo. Dopo un aborto spontaneo il corpo solitamente si riprende in fretta ed è possibile rimanere di nuovo incinta dopo alcune settimane.

Per la maggior parte delle donne un aborto spontaneo è un avvenimento molto emotivo ed ogni stato emotivo va accettato. Se sei afflitta da tristezza e dolore è necessario cedere spazio a questa emozione. In fondo anche il nostro corpo ha una modalità fisica per metabolizzare un aborto spontaneo. Qualora tu o il tuo partner aveste bisogno di qualcuno con cui parlare spesso l’ambulatorio di ostetricia offre la possibilità di incontrare un terapeuta. Non esitare a chiedere aiuto se ne hai bisogno. In caso di aborti spontanei ripetuti nel tempo si è soliti effettuare altre indagini per capire se c’è un motivo alla base a cui si può trovare rimedio. Se si ha avuto l’esperienza di uno o più aborti spontanei è frequente provare un’ansia maggiore del solito e per molte donne questa sensazione perdura fino alla nascita del bambino quando possono vedere con i loro occhi che tutto è andato a buon fine.

Fonte: - Bratt, A. (2014). Vänta på barn: Fertilitetsboken. Bonnier Fakta. - Kaplan, A. (red.) (2009). Lärobok för barnmorskor. (3., omarb. uppl.) Lund: Studentlitteratur.